Finita, smontata dal telaio, montata su cartoncino pronta per il corniciaio… La fase 5 ha liberato il posto per la prossima fase 6, tra un mesetto circa (e non vedo l’ora!).
La fase 5, come la precedente fase 4, è dedicata a riprendere in modo più completo e approfondito tecniche che avevamo già trovato nelle fasi precedenti. In questo caso, le corde. Gli intrecci che si formano sulla stoffa servono ad imitare quelli del kumihimo, la tecnica per le corde intrecciate che servivano anche per l’armatura del samurai.
Oltre ad imparare nuove tecniche di incroci, c’è sempre da fare attenzione ai movimenti delle curve, agli stacchi e alle riprese per le sovrapposizioni delle corde.
Altra nuova tecnica da imparare è quella dell’effetto dissolvimento, che lascia spazio alla sensibilità della ricamatrice nell’alleggerimento progressivo del ricamo. Un po’ di timore all’inizio, nel ritrovarsi senza una regola stretta, che è via via svanito, corda dopo corda…
Adoro la fluidità e la sinuosità di queste curve, e come gli intrecci della seta sembrino cambiare colore anche solo per il cambiamento di inclinazione dei punti.
Ora si guarda avanti, alla stretta tabella di marcia che dovrebbe portarmi, nel 2020, a un corso di specializzazione in Giappone. Un programma se vogliamo un po’ ambizioso, ma anche un sogno potente che sicuramente mi sarà di sprone per dare il massimo nei prossimi corsi. Non c’è che dire, la maestra Stefania Iacomi sa come motivare le sue allieve!! Prossima tappa: la geisha!