Ricamo giapponese, fase 8: una nuova avventura con i colori…

di | 30 Settembre 2018

A settembre ho seguito il corso di ricamo tradizionale giapponese per la fase 8, tutta dedicata all’approfondimento di una tecnica particolare, il “fuzzy effect” (effetto sfuocato).

E finalmente, libertà di utilizzare i colori secondo il proprio gusto, mescolandoli e sfumandoli a piacere.
Inizialmente…
….il panico totale!
Questa improvvisa libertà, dopo aver seguito pedissequamente i protocolli nelle fasi precedenti, mi ha lasciato all’inizio totalmente spiazzata.
Anche perché la tecnica fuzzy permette di combinare i colori dei punti di fondo e quelli dei punti di mantenimento, e consente combinazioni di colori ed effetti che sono diversi da quelli del ricamo occidentale.
Cercare di pianificare i colori all’interno della singola foglia, immaginare il risultato finale (che si è rivelato spesso diverso da quanto pianificato, ed anche in modo sorprendente), sperimentare nuovi accostamenti per capire che effetto avrebbero creato, e tuttavia cercare di mantenere fin da subito un minimo di coerenza e di armonia all’interno dell’intero ramo… non è semplice!

Per cui, almeno nei primi giorni, molto ragionamento e poco ricamo.

Fase 8: foglie d’acero

Fase 8: foglie d’acero

Adesso inizia ad andare un po’ meglio: avendo un po’ più chiara in testa l’idea di come distribuire i colori e i punti di luce, e procedendo pian piano per foglie adiacenti, il ricamo sta prendendo forma.

Se non fosse che, dovendo ricamare sulla stoffa nera e dovendo scegliere i colori, è praticamente impossibile lavorare di sera con la luce artificiale, a meno di non aver già scelto tutti i colori di giorno e aver già deciso come fare la foglia.

Questo ovviamente mi sta rallentando un pochino… mi ero abituata, nelle fasi precedenti, a mettermi al lavoro alla sera, in tranquillità, regalandomi un paio d’ore di concentrazione e di relax, ed ora devo invece riuscire a ritagliarmi lo stesso tempo di giorno, e possibilmente in momenti in cui la luce naturale dalla finestra sia sufficiente per permettermi di valutare i colori e il risultato.

Un lavoro un po’ destabilizzante, ma anche molto gratificante!