A distanza di un anno dal corso con Yamashita san, professionista esperto di Kurenaikai, ho finalmente finito il pezzo che riproduce un particolare di un dipinto molto più grande di Itō Jakuchū, pittore giapponese (1716-1800) che amava rappresentare soprattutto fiori e animali, in particolare uccelli.
In questo breve video si possono ammirare alcuni dei suoi lavori, dai colori vibranti ed estremamente dettagliati, e viene spiegata la particolare tecnica utilizzata per creare effetti di trasparenza proprio esaminando il dipinto delle foglie d’acero con uccelli.
Nel ricamo, quindi, ci si è concentrati soprattutto su due aspetti:
- ricamare in modo quasi tridimensionale l’uccellino, con un gioco di linee incrociate sul corpo;
- ricreare la trasparenza delle foglie tramite punti leggermente distanziati e sovrapposti al ramo, in modo che quest’ultimo si intraveda.
La regolarità nel ricamo, quindi, è stata importante, ed è il motivo principale per cui ho terminato così in ritardo questo pezzo: mi sono resa conto che non sono in grado di portare avanti più progetti contemporaneamente, neanche cercando di attuare una rotazione programmata…
Ho bisogno di concentrarmi su un pezzo alla volta, e, anche se mi spiace vedere gli altri telai parcheggiati in attesa del loro turno, vengo ripagata dai risultati, che sono decisamente migliori lavorando in modo più costante su un unico ricamo, dando modo alle mani di imparare un ritmo e acquistare una specie di memoria muscolare. Questo è anche il motivo per cui cerco di selezionare quali corsi frequentare, in modo da non avere troppi lavori iniziati contemporaneamente, ma solo quelli che posso gestire in un tempo ragionevole.
Ora, di progetti già montati a telaio ne rimane uno solo, che comunque mi terrà impegnata abbastanza lungo: si tratta di leoni e peonie, un disegno ripreso da un antico uchikake interessante per lo studio delle imbottiture realistiche e tridimensionali sui leoni. Cercherò di mettere a frutto i mesi estivi!