Breve storia del ricamo

di | 2 Agosto 2011

Un breve viaggio nella storia (di Chottie Alderson)

Originariamente pubblicato in Needle Pointers, Volume X, Numero 2, Estate 1982

Disegni di Thelma Brittain

logo american needlepoint guildPermission is granted to Stefania Bressan by the American Needlepoint Guild, Inc., and by Chottie Anderson, author, to reproduce the article entitled “A Quick Run Through History, Part 1” from the Archives section of the ANG Web site at https://www.needlepoint.org.

L’American Needlepoint Guild, Inc., e Chottie Anderson, autrice, hanno concesso a Stefania Bressan il permesso di riprodurre l’articolo intitolato “A Quick Run Through History, Part 1”, dalla sezione Archivi del sito Web dell’ANG https://www.needlepoint.org.

RICAMO: Cos’è? Un dizionario lo definisce come: “L’arte di lavorare disegni ornamentali e in rilievo con fili di seta, lana, cotone, oro, argento, e altri materiali, su qualsiasi tessuto, pelle, carta, ecc., con un ago.”.

Un altro dizionario semplicemente dichiara che è: “Elaborazione o abbellimento, per produrre o trasformare in lavoro d’ago.”.

E, ancora un altro afferma: “Il ricamo è un’arte che consiste in arricchire una base lavorandoci sipra con un ago e sete, cotoni, lane colorate, ecc, in disegni floreali, geometrici o figurativi.”.

Le origini di questa Arte che noi chiamiamo Ricamo si perdono nell’antichità, ma è noto che è esistita prima della pittura. Essa, senza dubbio, ebbe inizio quando qualche donna delle caverne scoprì che poteva allacciare insieme delle pelli con striscioline di pelle, in qualche modo regolare. È un passo naturale andare oltre e scoprire che poteva anche ornare la pelle e renderla graziosa e diversa dalle altre. Questo ha anche sviluppato un tipo di proprietà. Gli uomini delle caverne potevano facilmente prendere la propria pelle in mezzo a diverse altre in un mucchio imparando a riconoscere la tecnica di allacciatura della propria compagna e la forma di decorazione.

Come gli Uomini progredirono, così il Ricamo progredì. Furono creati gli aghi. Non gli aghi che conosciamo oggi, ma gli aghi primitivi fatti di spine, lische, osso, avorio, bronzo, argento, oro, ecc. – quindi venne l’acciaio. Man mano che gli aghi migliorarono, anche i tessuti progredirono. (Tessuto proviene dal latino Texere).

I fili utilizzati per ornamento furono probabilmente scoperti per sbaglio. (Anche oggi un filo può essere prodotto con le dita, attorcigliando insieme i peli del cane di famiglia mentre spazzolate via il vecchio pelo invernale.) I fili originariamente erano sottili e spesso piuttosto fragili. Qualche anima brillante scoprì che se diversi fili deboli venivano attorcigliati insieme l’insieme risultato rafforzato, e voilà, fili di diversa composizione furono scoperti.

Si considera che il cucito sia una delle prime realizzazioni umane. Nei primi ricami conosciuti, i fili erano attorcigliati con lana, lino e seta. La lana, dalle pecore, capre, lama, e altri animali che potevano essere tosati, indicava popoli dediti alla pastorizia. Il lino indicava un alto grado di civilizzazione; poichè per trasformare le piante di lino in fili richiedeva molti diversi passi. (Esso indicava anche un’area calda, dove i fili di lana, che erano più facili da produrre, non sarebbero stati confortevoli da indossare.) Il cotone sembra essere apparso nella storia intorno al 3000 a.C. ed era conosciuto dalle civiltà orientali, utilizzato solo nella tessitura.

Fu portato nel vicino oriente dalle carovane, ma utilizzato solo come arbusti ornamentali. La Cina conosceva ed utilizzava la seta già dal 1200 a.C. ma riteneva che la produzione di seta fosse un dono degli dei e, quindi, un segreto sacro. Comunque, l’Egitto e la Persia usavano le sete intorno al periodo di Cristo.

Qualche gemma interessante sul ricamo che vale la pena tenere a mente sono: la maggior parte degli storici concorda che il ricamo ha avuto probabilmente origine in Cina. Comunque Carter, archeologo famoso per Tutankhamen, trovò alcuni lavori ad ago nella tomba di un faraone che visse 1500 anni prima di Cristo. Plinio (enciclopedista romano e scrittore) era una autorità sul ricamo.

Omero fa riferimenti frequenti al ricamo nell’Iliade e nell’Odissea. Egli afferma che Elena di Troia ricamò una scena rappresentante le guerre di Troia, e Ulisse indossò un mantello ricamato con scene di caccia.

Virgilio (7 o 9 a.C.) nella sua Eneide menziona una veste sontuosa decorata con bordi porpora. La ricchezza del motivo è descritta come “il real giovinetto, in una foresta, giavellotto alla mano, mentre caccia un fuggevole cervo.”

Vecchi scritti alludono al ricamo in oro su un ephod fatto per Aronne. Nel giudaismo un ephod è una veste riccamente ricamata, simile ad un grembiule, con due spalline e attacchi ornamentali per assicurare la corazza, ed indossato con una cintura dall’alto sacerdote.

La veste, come una insegna di vittoria, era venerata. La madre dei Maccabei fece un discorso di commiato molto bello e commovente, quando i suoi figli partirono per la bttaglia. “Queste dita materne filarono questo filo con il quale allo stesso modo tesserono e ricamarono questi abiti. Possano essi essere i vostri stendardi se vincerete i nemici del vosto Dio e del vosto paese, o i vostri sudari se cadrete vittime delle spade degli infedeli.”

Abiti con ricami in oro e porpora erano indossati dai re orientali con i quali Alessandro il Grande (356-323 a.C.) venne in contatto, ed egli commissionò agli abili ciprioti un abito da conquistatore dopo che egli conquistò Dario e acquisì il famoso letto a baldacchino ricamato di Dario. I fenici portarono l’arte del ricamo in Inghilterra. Il mezzopunto appare per la prima volta storicamete negli scritti della Roma imperiale in riferimento al suo uso per i cuscini dei divani. Il ricamo su canovaccio era chiamato “opus pulvinarium”. Significa lavoro per cuscini ed era utilizzato per inginocchiatoi, cuscini, ecc. nelle case dei grandi religiosi cristiani.

Come il ricamo viaggiò da una parte del mondo all’altra, da un paese all’altro, da una popolazione all’altra, esso era sempre considerato prezioso e meraviglioso, e venne associato alle spoglie di guerra e agli abbellimenti di dei e capi.
Man mano che divenne più comune ricamare gli abiti di capi e alti ufficiali, anche la gente comune desiderò ravvivare i loro capi e le loro case con il ricamo.

Nel corso della storia si legge che alcuni capi proibirono alla gente ‘comune’ di indossare o utilizzare ricami. Questo divieti si chiamavano “leggi suntuarie”. Esse controllavano le stravaganze, imponevano lo stile e le stoffe che dovevano essere indossate dalle signore in ogni ceto sociale. Ma come è nella natura umana, ciò che è proibito viene maggiormente desiderato, così il ricamo continuò a crescere sia nelle tecniche che nell’utilizzo.

Lino e lana venivano usati nei ricami a fili contati nei secoli antecedenti il I secolo. Gli egiziani usavano il punto gobelin, il punto croce, e sue varianti sugli oggetti di uso comune come sugli accessori per i sacerdoti e i sepolcri. La lavorazione a ciocche con l’ago si attribuisce normalmente ai turchi nel II secolo a.C. ma gli egiziani la usavano molto prima quando lavoravano asciugamani di lino con lunghi cappi di fili di trama, lasciati morbidi e pendenti per assorbire maggiure umidità quando venivano utilizzati.

Anche i lavori egiziani e bizantini mostrano piccoli ciuffi intessuti nella stoffa di lino. I greci e i romani erano famosi per i loro lavori a fili contati su bande cucite su abbigliamenti di casa e spesso il numero di bande ricamate era indice di ceto o classe sociale. La seta era raramente usate, poichè il prezzo della seta era “peso per peso” con l’oro, ovvero veniva venduta a peso d’oro. Fino al VI secolo d.C. la seta era disponibile a sufficienza solo per le persone molto facoltose, che potevano permettersi i suoi alti costi. Questi abiti antichi non erano interamente ricoperti
da punti a fili contati. La stoffa divenne quello che oggi noi chiamiamo “sfondo”.
Il ricamo a fili contati non veniva utilizzato come un abbellimento di prestigio in questo periodo storico. Il ricamo libero con sete costose e filati d’oro e d’argento, era riservato alla gente importante e agli articoli religiosi, ed era considerato molto più ricco e prezioso. I lavori a fili contati erano usati per scopi più umili e per uso domestico.

Il “tent stitch” (Continental stitch, piccolo punto o punto Gobelin) esiste sin dal periodo egiziano. Si dice che la parola “tent” derivi da “tenture” o “tenter” (da tendere) riferito al telaio sul quale il lino veniva teso per lavorare i punti. Questo punto è uno di quelli utilizzati per fare e riparare le tende quando sono fatte a mano e si trova anche nei lembi ricamati delle tende arabe. I lavori copti nel IV-V secolo usavano spesso il piccolo punto o il punto croce sul lino solo per lo sfondo, in modo che il disegno risultasse sulla stoffa rimasta esposta. Molto simile a quello che oggi si chiama punto Assisi.

Incidentalmente, c’è una interessante leggenda che riguarda la nascita del punto Assisi. Le pareti della chiesa di S. Francesco d’Assisi, che fu iniziata immediatamente dopo la canonizzazione del Santo nel 1228, raccontano la sua storia in affreschi dipinti dal grande Giotto. Si dice che una delle suore nel convento Francescano in Assisi abbia copiato gli affreschi della vita di San Francesco nei semplici e primitivi disegni tipici del XIII secolo. Questi disegni, successivamente, furono trasferiti sul lino sotto forma di ricamo. Il risultato fu il punto Assisi. E questa forma di ricamo si diffuse al di fuori del convento, nel mondo esterno.

L’importanza del ricamo crebbe di pari passo con la cristianità, in Europa, e la decorazione dei grandi monasteri e conventi trasformò il ricamo quasi in una scienza. Le parole latine “Brustus” o “Aurobrus” erano utilizzato per indicare il lavoro ad ago. Da queste parole hanno origine il francese “broderie” e l’inglese “embroidery”.

In qualche momento, tra il II e il XII secolo, il mezzopunto diagonale (basketweave stitch) iniziò ad essere utilizzato. Inoltre, durante questo periodo, i conventi assunsero il compito di insegnare la fine arte del ricamo alle giovani dame di nobile nascita. Il ricamo su canovaccio (a fili contati) era considerato la tecnica più facile ed era insegnata ed incoraggiata. Solo le persone veramente dotate erano considerate degne di essere iniziate all’apprendimento del ricamo con seta e fili d’oro. Non si fanno prove e tentativi con una fortuna, e in quei giorni, la seta e l’oro valevano una fortuna. Se ne avete acquistate oggi, potreste anche provare la sensazione che la valgano ancor oggi.

Per il XII-XIII secolo, il ricamo di tutti i tipi aveva raggiunto alti livelli di perfezione in tutta Europa. Nell’Italia medioevale diversi specifici tipi di ricamo si svilupparono in certe regioni: la Sicilia era famosa per le sfilature, Firenze per il ricamo in bianco e l’intaglio. In Italia, i Grandi Maestri disegnavano e ricamavano, ma non c’è traccia di ricamatrici donne professioniste.

L’Italia influenzò il ricamo in Francia durante il medioevo, ma, per la fine del XIV secolo, la finezza, leggerezza, gaiezza, bellezza e i morbidi colori così suggestivi delle ultime corti francesi iniziarono ad influenzare e a trasparire nei ricami francesi. Poichè la Francia era indietro rispetto all’Inghilterra e all’Olanda nel commercio con l’Estremo Oriente, l’influenza cinese non si notò nei loro ricami fino a circa il 1660.

Nel 1295, c’erano 83 ricamatori e ricamatrici registrati nel commercio a Parigi. Il periodo di apprendistato era di 8 anni e solo un apprendista alla volta poteva essere preso a bottega. Il ricamo era così importante nel XVI secolo che il “Jardin des Plantes” (serra) fu impiantato a Parigi per fornire fiori freschi come soggetti per i disegnatori di ricamo.

I ricami di Spagna e Portogallo furono colorati dall’influenza moresca dall’VIII secolo. Questa fine tradizione spagnola, di punti di ricamo, raggiunse le colonie del Messico, della California Spagnola, e del Sud America. Molti di questi antichi punti spagnoli sono ancora utilizzati oggi in alcuni dei migliori ricami messicani: le sfilature su cotone sono una delle più spettacolari.

Il ricamo scandinavo risale al periodo vichingo, ed è diventato parte integrante delle donne scandinave. E’ una espressione nel contempo nazionale ed universale, ed aggiunge grande bellezza alle loro vite.

Il ricamo medioevale era famoso nei Paesi Bassi, e il Belgio era conosciuto per i suoi paramenti sacri e per il suo minuto piccolo punto.

In Germania, una grande scuola e gilda di ricamo era attiva nel XIII secolo. Questa rifletteva i tipi di ricamo e di disegni di ispirazione bizantina, ma, arrivando al XVI secolo, la pesante influenza teutonica, associata con i temi operistici wagneriani di un periodo successivo, era predominante nella maggior parte dei ricami.

L’Inghilterra portò l’arte del ricamo al suo apice in questo periodo, in quello che è noto come “Opus Anglicanum” (letteralmente: lavoro inglese). Questo termine era di uso generale in Francia, Spagna ed Italia, a quel tempo, e la fama dei ricami inglesi era tale che non era necessaria nessuna ulteriore descrizione della natura di questo lavoro (al di là del nome di Opus Anglicanum).

Sebbene ci siano riferimenti ai ricami anglo-sassoni lavorati con abilità in Inghilterra fin dal VII secolo, il più grande periodo dell’Opus Anglicanum fu tra il 1250 e il 1350. La Morte Nera (epidemia) nel 1348 diede inizio al declino di questo famoso lavoro (la popolazione inglese si ridusse da 4 milioni a 2 milioni e mezzo di persone), che fu accelerato dai sconvolgimenti sociali e politici seguiti al disastro. Gurerre sul continente (inclusa la guerra di 100 anni tra Francia ed Inghilterra), assieme alla produzione in aumento di damaschi, sete e velluti broccati, e l’indebolimento delle corporazioni, affrettarono la fine di questo lavoro superiore che fu ammirato e ricercato da papi, re, e principi in tutta Europa.

Uno scrittore dice: “Il fascino dei vecchi ricami ecclesiastici è nel loro superbo splendore, perfezione tecnica, e riflesso dei dettagli medioevali.” Quasi tutti i ricami del medioevo, che sono disponibili oggi per lo studio, furono fatti per scopi ecclesiastici. Abbiamo pochissimi lavori secolari di questo periodo. Non non sappiamo realmente se furono ricamati solo pochi pezzi secolari, o se solo i pezzi ecclesiastici siano sopravvissuti. Forse la ragione per ciò è che le cose della Chiesa furono custodite con maggior cura e attenzione mentre le cose secolari furono utilzzate di più.

Il ricamo declinò ma non morì. Era ancora usato e lavorato, ma, paragonato ai lavori precedenti, ci fu un declino evidente nella tecnica e nel disegno. In Inghilterra, mentre le guerre e i sommovimenti sociali continuarono, il ricamo fu tenuto vivo, se non fiorente, dalle dame di nobile famiglia. Durante la guerra delle Rose, molte famiglie nobili trovarono in esso una fonte di sussistenza. Inoltre poichè le dame della nobiltà vivevano quasi sempre in castelli che erano isolati ed inespugnabili, esse, senza dubbio, scoprirono il valore psicologico del ricamo quando la noia diventava troppo grande per essere ignorata.

Le Crociate contribuirono al movimento e allo scambio di disegni e ricami attraverso il Continente, grazie ai crociati che portavano a casa bottini di guerra e regali alle loro dimore. La moglie del cavaliere stava a casa, e maneggiava il suo ago facendo grandi tapezzerie per le pareti per riscaldare i freddi muri del castello, coperture per i grandi letti di legno, cuscini per le sedie intagliate, le panche, gli sgabelli, e i freddi pavimenti di pietra, e paramenti per la Chiesa. Lei ricamava per l’abbigliamento del cavaliere e per il proprio, copiando molti disegni e tecniche dalle spoglie di guerra con cui il marito riempiva la casa. Il periodo delle Crociate fu un periodo di transizione per il ricamo, che passò dalla Chiesa alla casa.

Il simbolismo dei lavori di Chiesa inglesi e continentali lavorati nel XIV, XV e XVI secolo. La Croce, figure di Cristo, la Vergine Maria e gli Apostoli erano quasi sempre utilizzati nei disegni. Si utilizzava molto filato dorato.
Proveniva principalmente dalla Cina, ma veniva importato anche del filato d’oro da Cipro.

La storia del ricamo può andare avanti per pagine e pagine, ma noi siamo interessati solo da una piccola sezione del ricamo — il ricamo su canovaccio (o mezzo punto). Nell’articolo successivo c’è una lista di alcuni dei punti abitualmente utilizzati nel ricamo su canovaccio in vari periodi della storia. Sono in debito con Anne Dyer dell’Inghilterra, che stette in piedi per ore davanti alle vetrinette del Victoria & Albert Museum di Londra, aiutandomi a prendere appunti; per il suo aiuto esaminando vecchi ricami con una lente di ingrandimento per scoprire quale punto era stato utilizzato, per il suo incoraggiamento durante la ricerca tra ‘milioni’ di immagine lucide nella stanza  cercando immagini di ricami da portare indietro negli Stati Uniti per studio; per avermi introdotta nella libreria  del museo, dove ho perso la mia mente e la mia calma, avendo accesso a disegni molto antichi e preziosi, e per le molte, moltissime lettere che sono volate avandi e indietro attraverso l’Atlantico mentre mi aiutava a mettere ordine in tutto ciò.

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