A meno di un mese dalla partenza per il Giappone, sempre che il maledetto coronavirus non ci metta lo zampino, sono quasi alla fine della fase 10 “Double cypress fans”… Oggi ho completato il ventaglio in primo piano (yeeeehhh!) e non manca molto per completare anche quello in secondo piano: azzarderei una settimana e mezza all’incirca e chissà, magari meno.
Ricamo per non pensare. Cerco di concentrarmi sui punti e sulla posa dell’oro per non farmi prendere dall’ansia, ma è difficile. Il coronavirus è balzato agli onori delle cronache, mezza Italia è sottoposta alle ordinanze regionali che limitano le attività scolastiche e ricreative (compresi i miei corsi di ricamo!) e ogni occasione di assembramenti di persone, per contrastare la diffusione del virus. Molta gente si è fatta prendere dal panico, i supermercati sono stati assaltati, in un primo momento, ma – al di là delle esagerazioni – regna l’incertezza. Si naviga a vista, la programmazione degli impegni futuri è pressoché impossibile, si attendono gli sviluppi e anche le reazioni internazionali, per capire se e come sarà possibile viaggiare.
Mi sento un po’ presa in giro: sono tre anni che mi impegno al massimo per poter realizzare questo sogno del viaggio in Giappone, per i corsi di specializzazione, ed ora, quando ci sono quasi… rischio di vedermelo sfumare davanti agli occhi. Meglio tornare a ricamare, e sperare che nel giro di un mese la situazione, se non migliorare, possa almeno stabilizzarsi.